orzo

òr|ẓo
s.m.
sec. XII; lat. hŏrdĕu(m); nell’accez. 2 cfr. lat. scient. Hordeum.


1. AD cereale simile al frumento, la cui cariosside è utilizzata nella preparazione della birra, come foraggio e, unita ad altre granaglie, come succedaneo del caffè o, oppportunamente trattata, nella preparazione di zuppe e minestre | TS bot.com. pianta annua del genere Orzo (Hordeum vulgare) | AD estens., seme di tale pianta; spec. con valore collettivo, quantità di tali semi: un chilo d’orzo
2. TS bot. pianta del genere Orzo | con iniz. maiusc., genere della famiglia delle Graminacee comprendente specie infestanti e altre impiegate come foraggio e nell’alimentazione umana

Polirematiche

orzo da birra
loc.s.m.
TS agr.
varietà d’orzo (Hordeum vulgare distichum) che presenta spighe con un solo fiore fertile e due file di cariossidi, coltivata per l’estrazione del malto
orzo matto
loc.s.m.
TS bot.com.
pianta del genere Orzo (Hordeum murinum), alta sino a 70 cm, con foglie pubescenti e fiori in spighe robuste, utilizzata come foraggera prima della fioritura
orzo perlato
loc.s.m.
TS alim.
o. privato del pericarpo con un procedimento di brillatura, usato spec. nella preparazione di zuppe e minestre
orzo selvatico
loc.s.m.
TS bot.com.
1. => forasacco
2. => orzo matto.
zucchero d’orzo
loc.s.m.
TS gastr.
z. sciolto in un infuso d’orzo, poi cotto in un tegame e tagliato in caramelle quadrate
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